XY- Sandro Veronesi
L’ho detto ai carabinieri, l’ho detto al Procuratore, l’ho detto a tutti quelli che mi hanno chiesto “cosa avete visto?”: l’albero, abbiamo visto, l’albero ghiacciato. E stata la prima cosa che abbiamo visto, appena arrivati al bosco – e anche dopo, quando abbiamo visto il resto, è rimasto l’unica cosa intera che abbiamo visto. L’albero. Era lì, al suo posto, all’imboccatura del bosco, cristallizzato come sempre nel suo cappotto di ghiaccio, la cui trasparenza era offuscata dalla neve fresca – ma era rosso. Era rosso, sì, come se Beppe Formento, nell’atto di ghiacciarlo, avesse messo dello sciroppo di amarena nel cannone. In quel bianco fatale era l’unica cosa che mantenesse una forma, e sembrava – non esagero – acceso, pulsante di quell’intima luce aurorale che ancora oggi mi ritrovo a sognare. Sogno quella trasparenza rossa, sì, ancora oggi, e la sogno senza più l’albero, ormai, senza nemmeno più la forma dell’albero: sogno quel colore e nient’altro. Un tramonto imprigionato in un cielo di gelatina, un sipario di quarzo rosso che cala sul mio sonno, un’immensa caramella Charms che si mangia il mondo, ho continuato a sognare quella trasparenza rossa e continuo a farlo, perché è ciò che abbiamo visto, quando siamo arrivati al bosco. Cosa avete visto? Abbiamo visto l’albero ghiacciato intriso di sangue.
Ok, in realtà avrei finito di leggere questo libro ancora la settimana scorsa, ma dovevo ancora metabolizzarlo…
Che dire…l’avevo comprato dopo aver visto un’intervista all’autore a “Che Tempo che fa” dove ero rimasta colpita e incuriosita da come veniva descritto il libro. Il moroso l’ha “quasi-letto” prima di me, ma l’ha abbandonato a metà strada perchè troppo “psicologico” per lui e non è il suo genere . Ho poi capito cosa intendeva e perchè l’ha lasciato.
Probabilmente l’ho affrontato nel modo sbagliato, probabilmente mi aspettavo qualcosa di diverso, non so. So solo che sono andata avanti per vedere come finiva, perchè altrimenti l’avrei piantato lì anche io.
La storia è interessante, anche come viene sviluppata è interessante. Il finale….il finale si può anche accettare anche se mi hai fatto una pappardella allucinante per tutto il libro e non puoi liquidarmelo così “velocemente” proprio alla fine. Al posto di questa “non-fine” ( o perlomeno è la sensazione che ne ho avuto io) avrei preferito che si interrompesse di punto in bianco.
Comunque…libro carino. Su 5 stelle gliene do due e mezzo. Se volete leggerlo sappiate che non dovrete aspettarvi un thriller anche se ci son morti ammazzati, e che dovrete prepararvi a leggere pagine e pagine che potrebbero risultare inutili.
Ma anche qui credo dipenda dalla persona. A me piaccion le “descrizioni” lunghe, le riflessioni,etc etc in un libro, ma in questo libro a mio avviso son “troppo”. Con un pò di presunzione direi che molte ne avrei tagliate, che non ci stavano a fare nulla. Ma appunto, ripeto, i gusti son gusti e forse ho affrontato questo libro nel modo sbagliato.